Título: La ferita inflitta sul corpo dalla Storia. Elsa Morante fra spiritualità occidentale e orientale
The Wound Inflicted on the Body of History: Elsa Morante between Western and Eastern Spirituality
Autores: Dell'Aia, Lucia; University of Bari
Fecha: 2011-11-23
Publicador: Between: Rivista dell'Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura
Fuente:

Tipo: info:eu-repo/semantics/article
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Tema: Elsa Morante; Simone Weil; Induismo; Vittima; Decreazione
Elsa Morante; Simone Weil; Hinduism; Victim; Decreation
Descripción: La critica morantiana ha ormai documentato il fatto che Elsa Morante aveva una profonda conoscenza delle filosofie e delle tradizioni letterarie orientali, anche se ancora non esistono studi che approfondiscano specificamente gli esiti teorici e formali di tali letture nell’opera morantiana. Risulta altrettanto noto, a partire dalle riflessioni critiche di Garboli, il fatto che, negli anni Sessanta e Settanta, Elsa Morante fu profondamente suggestionata dalla lettura dei Cahiers di Simone Weil, il cui pensiero opera una sintesi dello spiritualismo orientale, soprattutto della tradizione indù, con la tradizione religiosa e filosofica occidentale. La tematica mistica weiliana dell’anima attraversata dalla grâce, dalla luce divina capace di sconfiggere la pesanteur, è, infatti, il risultato di una fusione delle dottrine cristiane dell’illuminazione divina — si pensi, ad esempio, alle esperienze di San Giovanni della Croce — con la mistica della luce delle tradizioni orientali. L’intenzione dell’intervento è quella di approfondire secondo quale interpretazione, grazie al tramite di Simone Weil, il tema dell’illuminazione mistica, fra spiritualità occidentale e orientale, venne ripreso dalla Morante nella riflessione fra gli anni Sessanta e Settanta e soprattutto nel romanzo La Storia. Secondo Simone Weil, l’esperienza del lasciarsi attraversare dalla luce divina è resa possibile dall’ordalia della croce, dalla sventura incolmabile che lacera l’anima e rende possibile il processo della “decreazione”. Non è priva di fondamento e di conseguenze interpretative l’ipotesi che il percorso filosofico di Simone Weil sia stato letto dalla Morante alla luce della tragedia della Seconda Guerra Mondiale e della ferita da essa inflitta all’esistenza, per risarcire la quale è dato soltanto il processo spirituale della decreazione.
Elsa Morante scholars have long been aware of the author’s profound knowledge of oriental philosophical and literary traditions but, until now, there has been no examination of the theoretical and formal impact of this on her work. It is also well known, as Garboli notes, that during the 1960s and 1970s, Morante was deeply affected by Simone Weil and her work Cahiers, with its summation of oriental spiritualism – especially Hinduism – and Western religious and philosophical traditions. The principle of Weil’s mysticism, of the soul penetrated by grace, of the divine light capable of defeating pesanteur (gravity), is indeed the result of her fusing the Christian doctrine of Divine Illumination – recalling St John of the Cross – with the mystic light of oriental thought. The aim of this paper is, mediating through Weil, to investigate which interpretation of mystical illumination, western or eastern, Morante embraced in the 1960s and ‘70s, and to analyze its impact on her work La Storia (History). According to Weil, the experience of succumbing to divine light is made possible through a meditation on the ordeal of the cross, the unconsoled affliction that strikes the soul and permits the process of ‘decreation’.  Morante’s interpretation of the Second World War and the wounds inflicted by it on humanity, that can only begin to heal through a spiritual process of decreation, can be read in the light of Weil’s philosophy.
Idioma: Italiano
Inglés

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